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TikTok torna operativo negli Stati Uniti, ma il suo futuro è ancora un’incognita.

Dopo un’interruzione durata circa 12 ore, TikTok è di nuovo accessibile per milioni di utenti americani. La sospensione del servizio è stata causata dall’entrata in vigore di una normativa che imponeva alla società madre cinese, ByteDance, di cedere le operazioni statunitensi della piattaforma a un’entità americana. Questa misura è stata giustificata da preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, alimentate dal rischio di accesso ai dati degli utenti da parte del governo cinese.

Nonostante ByteDance abbia temporaneamente ripristinato il servizio, la piattaforma resta in bilico. L’ex presidente Donald Trump ha espresso pubblicamente il suo supporto per una soluzione che permetta a TikTok di continuare a operare negli Stati Uniti, proponendo una partnership tra ByteDance e un’azienda americana che garantisca agli Stati Uniti una partecipazione significativa. Trump ha anche ipotizzato l’emissione di un ordine esecutivo per concedere più tempo alle negoziazioni.

Il panorama resta complesso, con diversi attori coinvolti: aziende tecnologiche, governo cinese e istituzioni americane. L’eventuale divieto definitivo potrebbe avere un impatto non solo sugli utenti, ma anche sulle relazioni economiche tra le due superpotenze e sul mercato globale dei social media, che vedrebbe ridursi la concorrenza.

Inoltre, un’eventuale separazione obbligata di TikTok dagli Stati Uniti porrebbe un precedente significativo per altre aziende tecnologiche cinesi. La situazione continua a evolversi, con implicazioni geopolitiche, economiche e culturali.



 
 
 

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